lunedì 28 aprile 2008

congresso

In vista del Congresso del Partito, prima previsto per aprile, poi rinviato a settembre e del quale si discute in questi giorni l'ipotesi di accelerare lo svolgimento cercheremo di fornire i link al dibattito, cercando di essere più esaustivi possibile.
Non sarà facile, anche perché non vorremmo, comunque, rinunciare a esprimere la nostra posizione.
Intanto allego questo messaggio giunto per posta elettronica.

Sabato 19 e domenica 20 aprile si è tenuto il Comitato politico nazionale del Partito della Rifondazione comunista dopo il tracollo elettorale delle recenti politiche. In due giorni di appassionato dibattito si sono registrati oltre 80 interventi, ma soprattutto sono state accolte le dimissioni della segreteria ed è stato approvato un documento che vede come centrale il rilancio del Partito. È stata così sconfitta l’ipotesi di partito unico della Sinistra in cui far confluire il Prc e sono state battute le “scelte irreversibili” di cui abbiamo troppo spesso sentito parlare anche durante la campagna elettorale.

Il documento che ha ottenuto la maggioranza dei voti è stato firmato, tra gli altri da tre compagne della segreteria uscente, Imma Barbarossa, Roberta Fantozzi e Loredana Fraleone, da Paolo Ferrero, Claudio Grassi, Aurelio Crippa e Ramon Mantovani. Il 55 per cento delle compagne e dei compagni che ha votato il documento proviene dalla vecchia maggioranza congressuale. Inoltre, a differenza delle indiscrezioni giornalistiche, alimentate anche da Liberazione, che fotografavano questa linea come propria degli ex Dp, si può notare che il documento è stato votato da un stragrande maggioranza di compagne e di compagni provenienti dall’ex Pci.

Per quanto riguarda i numeri, il documento della nuova maggioranza (prima firmataria Imma Barbarossa) ha ricevuto 98 voti (51,6 per cento dei voti espressi), il documento sostenuto da Giordano (primo firmatario Sergio Bellucci) 70 voti (36,8), 16 i consensi per il documento proposto da Gilda Belletti e cinque a quello promosso da Claudio Bellotti, 1 solo voto al documento di Franco Russo.

Tutti i documenti del Cpn sono scaricabili dalla sezione download del sito (a sinistra, nell’area menu).

Questo uno dei passaggi chiave del documento che ha ottenuto la maggioranza dei consensi:

“Riattivare il Partito della Rifondazione Comunista come progetto politico necessario alla sinistra in Italia per l’oggi e per il domani è un punto decisivo da cui non si può prescindere, in tutti i suoi aspetti, dal tesseramento all’iniziativa sociale, politica e culturale. Riattivare il Partito della Rifondazione Comunista dando certezze alle donne e agli uomini che hanno scelto di appartenere a questa comunità e dunque sgombrando il campo dalle ipotesi di dissolvenza e superamento, che hanno connotato la fase che abbiamo alle spalle, si sono esplicitate durante la campagna elettorale, contribuendo al disorientamento e alla demotivazione. Riattivare Rifondazione Comunista, riaffermando un’etica della politica, nella coerenza tra ciò che si enuncia e ciò che si pratica come nel quotidiano esercizio e rafforzamento della democrazia interna, rilanciando il percorso di Carrara. Riattivare il conflitto di genere dentro il partito, perché diventi realmente un soggetto sessuato in cui le donne non siano né fiori all’occhiello, né quote”.

Ed il Cpn proprio su quest’ultimo punto – conflitto di genere - ha approvato anche, con 76 voti a favore, 52 contrari e 6 astenuti, un odg che vede come prima firmataria Imma Barbarossa.

Tornando al documento che ricevuto i maggiori consensi, il testo affronta anche la questione dei rapporti a sinistra, ponendo il compito di riaggregarne il campo. Nel documento emerge la necessità di evitare la spaccatura tra chi propone la costituente della sinistra e chi propone la costituente comunista. “Sono due proposte – si legge - che frammenterebbero ulteriormente la sinistra, avrebbero effetti disgregatori nello stesso corpo di Rifondazione, il cui progetto politico è per noi prioritario rilanciare, dividerebbero la nostra gente sulla base di riferimenti ideologici privi di una consistente base politica”.

Sulla base dei voti ricevuti dai documenti presentasti al Cpn è stato nominato un comitato di garanzia – di cui non fa parte nessun membro della segreteria uscente - che traghetterà il Partito fino al congresso.
Dodici le compagne e i compagni componenti del comitato (6 alla nuova maggioranza, 5 al documento che vede come primo firmatario Bellucci e 1 al documento che ha come prima firmataria Gilda Belletti). Fanno parte del comitato di garanzia:

Maurizio Acerbo
Franco Bonato
Maria Campese
Titti De Simone
Erminia Emprin
Eleonora Forenza
Francesco Forgione
Claudio Grassi
Graziella Mascia
Alfio Nicotra
Gianluigi Pegolo
Rosi Rinaldi

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