lunedì 7 aprile 2008

«Sarà un affare per pochi»

il manifesto 01.04.2008
intervista

Luciano Muhlbauer (Sa): «Non arrendiamoci a quest'idea di città»
Mariangela Maturi

Milano Luciano Muhlbauer, consigliere regionale lombardo del Prc, non ha mai nascosto le sue perplessità su Expo 2015.
Come fai a essere contro oggi?
Il progetto, contestato dal Comitato NoExpo, non risulterà essere una soluzione ai problemi di Milano. Si tratta di un affare per pochi, che produrrà scarsi benefici per i cittadini. E' chiaro che la giunta comunale di centrodestra userà l'Expo per regolare i conti con chiunque non si arrenderà alla loro visione di città, fatta solo per gli interessi economici, che mette sotto pressione i comitati di base e i cittadini. Ci troveremo di fronte ad una demagogia di città grigia e dedita ai grandi affari, in cui anche il tempo libero è mercificato.
Come possono opporsi le piccole realtà del territorio che rischiano di essere spazzate via?
La vittoria era prevedibile. Nulla di sconvolgente. Questa è una sfida che ci dovrà vedere impegnati e ben coordinati per limitare i danni dell'Expo. Ora per noi si tratta di aprire nuovi fronti, innanzitutto continuando la battaglia sul consumo zero per salvaguardare un territorio ormai saturo in cui gli spazi verdi sono stati aggrediti, e in secondo luogo bisogna lottare contro la cementificazione del territorio. Essenziale sarà poi soprattutto il contributo della rete di comitati e delle realtà lombarde che esprimono opposizione al processo di trasformazione urbanistica, dettato solo da interessi speculativi e non dalle esigenze di chi abita e lavora sul territorio. Si creerà una città su misura solo di alcuni. L'Expo poteva essere una risorsa per migliorare i quartieri popolari, il vantaggio andrà invece agli imprenditori che costruiranno «ghetti per ricchi». Ci propongono questo modello di città, quello dei Formigoni, dei De Corato, dei grandi costruttori.
A proposito, quale sarà il ruolo della Regione?
Il ruolo della Regione è spesso sottovalutato, sta applicando una politica di interessi privati, come nell'edilizia pubblica che ha subito un taglio di 20 milioni sulla costruzione di case popolari. In questo senso la politica di affidarsi al privato rientra perfettamente nella logica dell'Expo, basata sulla mobilitazione di capitali privati.
Il tema dell'Expo è «Nutrire il pianeta, energia per il mondo». Pensi che la battaglia contro la fame sarà concreta?
Questa del nutrimento del pianeta è una vetrina per proporsi, ma ciò che conta sono i grandi appetiti degli immobiliaristi. Il sindaco ha promesso che i paesi a favore della candidatura di Milano e quelli ospitati dall'Expo godranno di progetti per il loro territorio, un po' di cooperazione, ma non si farà molto di più. Piuttosto su questi temi cerchiamo soluzioni alternative.

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