giovedì 20 marzo 2008

Diritti civili, in campo c'è solo la sinistra Pacs, per non vivere con la croce addosso

da liberazione 18/03/2008

Vladimir Luxuria
Ciarrapico non è un povero fascista, ma è un fascista ricco, proprietario di testate giornalistiche e quindi molto appetibile alla destra italiana che non crede nell'antifascismo, a differenza di una destra europea, seppure distante da me, meno becera: il leader popolare spagnolo Rajoy avrebbe mantenuto le unioni civili in Spagna abolendo semplicemente il nome di "matrimonio", Sarkozy non ha stretto alleanza con la destra di Jean Marie Le Pen, ha mantenuto i Pacs ed è favorevole al divorzio breve la cui competenza toglierebbe agli avvocati per rendere la pratica meno farraginosa. In Italia grande reclutamento di nostalgici del ventennio. Ciarrapico sulla famiglia ha le idee chiare: «Solo quella formata da un uomo e da una donna, il resto è ciarpame», ovvero roba vecchia da non prendere neanche in considerazione. Poco importa se l'etica di Ciarrapico consente che un minorenne venga sfruttato nel lavoro, il figlio di una famiglia, i guai giudiziari che hanno visto Ciarrapico accusato di sfruttamento minorile al lavoro.
Il ciarpame, quindi, sarebbero milioni di conviventi eterosessuali oltre il 4% delle famiglie italiane, oltre cinque milioni di persone delle quali più del 43% con figli, la realtà di una società in continua evoluzione-rivoluzione, mentre c'è chi resta fermo a un'idea vecchia di dio, patria, famiglia.
Ci sono alcuni temi, tra i quali le unioni civili, che vengono definiti "eticamente sensibili" solo per non prendere delle prese di posizioni nette e non ambigue, si rimanda il tutto a una "ricerca di sintesi", a un "dialogo" tra chi è contrario e chi è favorevole, una de-responsabilizzazione che rimanda decisioni a date imprecisate, a un "domani" che non diventa mai "oggi".
Il Pci ebbe molte discussioni interne su questi temi, all'inizio definendoli "borghesi" ma oggi, grazie a una elaborazione intellettuale libera da vincoli vaticani, i diritti civili fanno parte dello stesso dna della Sinistra. Nelle nostre candidature non ci sono voci opposte su questo tema, "la Sinistra l'Arcobaleno" crede nella piena uguaglianza tra famiglie diverse non discriminate in base a come si sono formate ma in base alle vere qualità che fanno di persone conviventi un nucleo familiare: l'amore, il rispetto, il ripudio di violenza fisica e psicologica (dei 7 milioni di donne vittime di violenza il 70% delle volte avviene entro le mura domestiche), l'aiuto reciproco, l'ascolto, la solidarietà, la non omertà (troppi sono ancora i casi di abusi sessuali non denunciati per soggezione). I conviventi omosessuali, per un calcolo deduttivo in mancanza di rilevamenti Istat, sono un milione e 200mila, un numero in crescita per la tendenza da parte di gay, lesbiche e trans a convivere stabilmente. Le famiglie non sono quelle idealizzate o sacre, ma sono persone in carne e ossa, non sono spot pubblicitari alla Mulino Bianco industrie riproduttive di razze superiori, ma realtà di cui la politica deve prenderne atto.
Non ci possono essere coppie legittime e coppie clandestine di cui vergognarsi, non si possono discriminare i figli se nati dentro o fuori dal matrimonio, una vera politica di sinistra è quella che sta dalla parte dei più deboli:
1) del convivente che rischia di vedersi negato l'accesso nella stanza di ospedale per tenere mano nella mano il proprio compagno o la propria compagna magari perché il direttore o il caporeparto sono "obiettori di coscienza civile";
2) del convivente che rischia di essere cacciato di casa se l'intestatario dell'affitto era l'altro e viene a mancare all'improvviso a causa del non riconoscimento del subentro, considerando un mercato immobiliare alle stelle che non vede l'ora di mandare via vecchi affittuari per nuovi contratti più convenienti;
3) perché se c'è uno dei due che sta male il partner deve prendersi cura, mentre oggi l'articolo 143 del Codice Civile "limita ai soli coniugi l'obbligo all'assistenza morale e materiale";
4) si tutela la parte debole di una coppia convivente omo/eterosessuale allargando doveri come l'assegno per alimenti e l'obbligo del pagamento di debiti contratti in quanto unione;
5) perché si deve avere il diritto di chiedere trasferimenti di lavoro per stare più vicino a chi si ama o permessi sul lavoro se l'altro o l'altra sta male;
6) perché un dipendente delle Ferrovie dello Stato non può estendere le agevolazioni sui viaggi al convivente;
7) perché non è giusto che non sia previsto l'inasprimento di pena in caso di violenza tra conviventi, come se un livido su una convivente faccia meno male rispetto a quello di una moglie, in quanto, secondo l'articolo 577 del Codice Penale, l'aggravante è prevista solo per delitti o danni compiuti verso coniuge, fratello o uno dei genitori e se sei convivente per la legge sei un emerito sconosciuto;
8) perché si deve avere il diritto a far parte dell'asse ereditario;
9) perché se mi innamoro di un cittadino/a non comunitaria e investo in un rapporto affettivo a due anche per sconfiggere la solitudine devo avere il diritto di ottenere la cittadinanza italiana;
10) nelle scelte sanitarie in caso di impossibilità di intendere e volere e nel tipo di cerimonia funebre il/la convivente deve avere potere decisionale;
11) perché l'articolo 307 del Codice Penale prevede la non punibilità per concorso di reato o favoreggiamento a chi fornisce vitto e alloggio solo al prossimo congiunto, conviventi dunque esclusi. Potrei citare altri vuoti legislativi e ingiustizie ma mi fermo qui…
Una società giusta è quella che riconosce che diritti sociali e diritti civili vanno di pari passo, che questi temi investono tutto, persino la sicurezza sul lavoro: la compagna convivente di Fabrizio Cannonero, il portuale morto a Genova, e la compagna convivente di un operaio morto alla ThyssenKrupp dovrà fare causa su causa e pagare molti soldi a un avvocato per sperare che venga riconosciuto anche a loro il "danno parentale", come se si soffrisse di meno se chi muore è "regolarmente" sposato o no, se i problemi finanziari fossero più leggeri in base allo status giuridico. Invece Adele Parrillo, la compagna di Stefano Rolla morto a Nassirya, ha dovuto patire oltre al dolore anche il divieto di partecipare alla cerimonia funebre solenne all'Altare della Patria. La convivente con figli di Lorenzo D'Auria, l'agente del Sismi morto in Afghanistan è stata costretta a sposarsi " in articulo mortis " per godere dei diritti che spettano solo alle mogli dei militari vittime in servizio. E se muore sul lavoro il compagno di una coppia gay o la compagna di una coppia lesbica, non deve essere riconosciuto il risarcimento anche a loro?
Chi è egoista e non vuole allargare i diritti civili agli altri (come i bianchi razzisti negli Stati Uniti durante il periodo di lotta per allargare i diritti civili agli afro-americani dai quali discende il candidato presidente Barak Obama) cita l'articolo 29 della Costituzione, il tema di chi è "natura" e chi è "contro-natura", dimenticando l'articolo 3: " E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana ".
Il pieno sviluppo delle nostre persone avviene anche nella sfera affettiva, nel riconoscimento che facciamo parte del tessuto sociale, che chi si ama, etero o omo, è famiglia, che non abbiamo bisogno di dimostrare stabilità con anni-premio prima di godere di tutti i diritti, che le nostre coppie devono avere valore pubblicistico non impugnabile da terzi, problema reso ancora più spinoso nel caso di contese tra familiari, soprattutto se omofobi…
Su questi temi dovremo lottare contro il centro e contro la destra, ma almeno non dovremo fare battaglie al nostro interno per trovare la famosa "sintesi" o "dialogo", non abbiamo teo-dem tra i nostri candidati, la nostra coalizione è omogenea, un voto davvero utile per gay, lesbiche e trans stufi di essere considerati utili solo quando devono mettere una croce su un simbolo e poi farci vivere in croce quando i giochi sono fatti, stanchi di non essere rispettati nemmeno in quanto ex-feti e non come persone cresciute, consapevoli e capaci di provare sentimenti.

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