giovedì 20 marzo 2008

Il vento nuovo di Walter mette le ali alla Cgil

da il manifesto 18/03/2008

C'è un veto dell'organizzazione di Corso d'Italia: niente pubblicità sul «manifesto». E «Rassegna» sponsorizza Nerozzi e Passoni
Il vento nuovo di Walter mette le ali alla Cgil
Loris Campetti

Questo articolo è finalizzato a informare i nostri lettori su un dibattito che si svolgerà oggi, a partire dalle 14, nella sala Di Vittorio della Cgil nazionale. Titolo, «Diritti, lavoro, economia. Appunti di programma» con relazioni di Romano, Realfonzo, Pizzuti e Roccella, a seguire una discussione con Valentino Parlato a cui parteciperanno Botti, Danini, Nicolosi, Peroni e Rinaldini. L'iniziativa, promossa dall'area programmatica della Cgil «Lavoro e società», coinvolge importanti componenti della sinistra sindacale, collocate su posizioni politiche decisamente differenti da quelle di chi, nel gruppo dirigente nazionale del sindacato di Epifani, due settimane fa aveva lanciato la campagna elettorale a favore del Pd, presenti il segretario della Cgil e Walter Veltroni. Questa notizia doveva comparire sotto forma di manchette pubblicitaria a pagamento sul manifesto e altri quotidiani (che una volta si sarebbero detti «amici»), così come avevano richiesto i promotori dell'iniziativa. Invece l'uscita sul nostro giornale è stata bloccata dall'organizzazione nazionale della Cgil. Ma siccome noi siamo un giornale che dà le notizie che riguardano i lavoratori, i sindacati e in particolare la Cgil, a prescindere dai sentimenti nei nostri confronti della più importante organizzazione sindacale del nostro paese, ci siamo sentiti in dovere di informarvi. E visto che ci siamo, vi informiamo anche del fatto che Guglielmo Epifani, chiamato a partecipare al dibattito, non potrà onorare l'invito perché impegnato in altra iniziativa.
La campagna elettorale non aiuta il confronto, non aiuta la crescita politica. Scattano ovunque logiche competitive anche tra chi ha lunghe tradizioni di lavoro e di lotte comuni. Anche i principi democratici del pluralismo possono tentennare. E' sempre capitato, è però curioso che questi limiti si manifestino in forme più nette che in passato in un sindacato che rivendica in tutti i suoi atti e documenti la propria autonomia dai padroni, dal governo e dai partiti. Colpisce la terza pagina dello storico settimanale della Cgil, Rassegna sindacale, di questa settimana, occupata da una lunga conversazione con due segretari confederali «uscenti», Paolo Nerozzi e Achille Passoni, entrambi candidati nelle liste del Partito democratico. I due dirigenti della Cgil, che fino a un mese fa venivano collocati, rispettivamente, alla sinistra e alla destra di Epifani, ritrovano l'unità intorno alla proposta politica di Veltroni sul lavoro, vivamente apprezzata. Dicono che la loro scelta non mette in discussione l'autonomia del sindacato anche se, precisa Nerozzi, «oggi più che mai unità e autonomia camminano insieme». Unità con chi, autonomia da chi? Nulla da ridire sulle scelte della Cgil e di Rassegna, anche se colpisce l'assenza di informazione sulla candidatura di altre due dirigenti dello stesso sindacato nelle liste della Sinistra Arcobaleno: Betty Leone, segretaria generale «uscente» dello Spi, all'Aquila e Marinora De Biasi, segretaria sarda, a Cagliari. Un'altra ex segretaria confederale della Cgil, Titti Di Salvo, è candidata con la Sinistra, ma lei era passata dal sindacato alla politica già alle ultime elezioni. Escludiamo comunque che possa trattarsi di una discriminazione «di genere». Sicuramente, poi, il settimanale ne parlerà nei prossimi numeri. E sicuramente esagera chi, tra i molti che ci hanno segnalato questa presunta caduta di pluralismo interno, così l'ha commentata: «E' finita l'era della Cgil come cinghia di trasmissione del partito, adesso siamo alla trasmissione diretta».

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